Studiare gli archivi letterari nei termini di una costruzione autobiografica si rivela particolarmente utile per verificare il rapporto tra l’immagine nota degli autori e quella ricostruibile dai loro archivi.

Innanzitutto è di fondamentale importanza riflettere sulle circostanze in cui l’archivio è costruito, il grado di consapevolezza con cui l’autore ha organizzato o non organizzato le sue carte, la volontà o meno di costituire un monumento e una testimonianza di sé, quali sono le varie persone e enti coinvolti in questo processo di salvaguardia e valorizzazione della memoria. In un secondo tempo, lo studio dei documenti, anche di quelli non strettamente pertinenti alle opere, permette di approfondire il rapporto che gli autori intrattengono con la scrittura quando tentano di dare una forma letteraria alla loro esperienza.

L'archivio è dunque da studiare nella sua globalità e non è solo da indagare alla ricerca di documenti ed elementi che siano esclusivamente e direttamente pertinenti a specifici testi letterari. È interessante vedere la rete, le connessioni, tra ciò che è pubblico e da ciò che è privato, senza escludere a priori ciò che non sembra pertinente al testo letterario. Una ricerca da condurre attraverso documenti che in vario grado si situano tra dimensione pubblica e privata: come ad esempio i carteggi, i diari, documenti legati alle attività lavorative, oppure carte in cui gli scrittori tentano di dare una forma letteraria alla propria esperienza, e quindi tentano più direttamente una narrazione di sé. Materiali eterogenei, spesso frammentari che accumulandosi possono poi venire o meno selezionati, riutilizzati nell’officina creativa dell’autore e che se fatti reagire con un contesto più ampio possono fornirci elementi sul rapporto che l’autore intrattiene con la scrittura. Un modus operandi creativo che può travalicare l’ambito della ricerca letteraria e diventare il motore di altre attività che coinvolgono il letterato. Lo studio dell'archivio, così inteso, può dunque contribuire a una conoscenza storica, in un senso ampio e non solo letterario.

Uno studio ampio delle carte è dunque utile per verificare se ci sia un filo conduttore che collega la ricerca letteraria dell’autore alle varie attività che coinvolgono il letterato, se ci sia una coerenza di interessi, di studi, ma anche ad esempio tra la dimensione pubblica legata all’attività lavorativa e una dimensione privata della scrittura. In molti casi è possibile così correggere la figura pubblica e comunemente nota di chi scrive, per comprendere in modo più corretto la vicenda personale dell'Autore e le sue scelte intellettuali.
Le riflessioni qui esposte sono nate dall'iniziativa L'autore e il suo archivio, convegno internazionale dell'Università di Losanna, organizzato da Simone Albonico e Niccolò Scaffai il 28-29 novembre 2013. Gli atti del convegno sono pubblicati dall'editore Officina Libraria di Milano