Le lettere tra Edoardo Sanguineti ed Enrico Filippini testimoniano una collaborazione che incise notevolmente sulla stagione culturale degli anni Sessanta, toccando gli ambiti
dell’editoria; della neoavanguardia e del Gruppo 63; della traduzione e della critica
militante. Filippini, eccezionale mediatore culturale tra l’Italia e la cultura mitteleuropea, lavorando presso Feltrinelli si impegnò ad aggiornare il panorama letterario italiano attraverso la traduzione della letteratura tedesca del Gruppo 47. Parimenti divulgò all’estero i testi del Gruppo 63, soprattutto quelli di Sanguineti. Il Carteggio costituisce dunque una fonte primaria di informazioni ancora inedite su alcune opere di Sanguineti (Capriccio italiano e Purgatorio de l’Inferno).
Dal carteggio risulta anche lo spessore di un’amicizia, di un rapporto personale che lasciò tracce consistenti nelle rispettive produzioni culturali, in termini di autocommento e di istituzione di un immaginario letterario comune.